Le 6 parole chiave del blog:
SAPORE: ciascuna delle sensazioni specifiche del gusto, provocata dal contatto delle sostanze alimentari con i chemiorecettori linguali
GOLOSITA': carattere di chi è goloso ovvero ghiotto, avido di cibi raffinati e ricercati o in genere di determinati cibi
ZUCCHERO: nell'uso corrente, il saccarosio, dolcificante che si ricava dalla canna o dalla barbabietola da zucchero e che, una volta raffinato, si presenta in forma di polvere cristallina bianca, dolce, più o meno fine
PIACERE: senso di viva soddisfazione, che s'identifica con l'appagamento di appetiti, desideri, aspirazioni
TENEREZZA: sentimento o manifestazione di fiduciosa commossa gentilezza nei confronti dell'oggetto amato
SOGGETTIVITA': qualità di ciò che è soggettivo e cioè che riflette idee e sentimenti personali, preferenze individuali
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sabato 26 dicembre 2015
Bibliografia
LIBRI CONSIGLIATI:
Il dolce-il piacere del gusto nella storia, Ettore Franca e Alfredo Taracchini Antonaros
Il grande libro dei dolci, Giuliana Lomazzi
Piccolo elogio della dolcezza, Stéphane Audeguy
Raffaello, il pittore della dolcezza, Nicola Cinquetti
SITI CONSULTATI:
Wikipedia
Treccani
Youtube
La Stampa
Archivio Centrale dello Stato
Google Patents
UNI
Giallo Zafferano
Tagul
Il dolce-il piacere del gusto nella storia, Ettore Franca e Alfredo Taracchini Antonaros
Il grande libro dei dolci, Giuliana Lomazzi
Piccolo elogio della dolcezza, Stéphane Audeguy
Raffaello, il pittore della dolcezza, Nicola Cinquetti
SITI CONSULTATI:
Wikipedia
Treccani
Youtube
La Stampa
Archivio Centrale dello Stato
Google Patents
UNI
Giallo Zafferano
Tagul
sabato 19 dicembre 2015
Abecedary
Affability
Bliss
Candy
Deliciousness
Emotion
Emotion
Flavor
Greediness
Hugs
Icing sugar
Joy
Kindness
Love
Melody
Nosegay
Order
Pleasure
Pleasure
Quietness
Romance
Song
Tearfulness
Union
Voice
Weepiness
Xmas
Yogurt
Zephyr (a soft gentle wind)
venerdì 18 dicembre 2015
Una specifica tecnica: UNI EN ISO 9455-5
Il 27 agosto 2014 entra in vigore la norma UNI EN ISO 9455-5 "Flussi per brasatura dolce - Metodi di prova - Parte 5: Prova allo specchio di rame", la quale specifica un metodo qualitativo per definire l'aggressività di un flusso nei confronti del rame.
UNI |
mercoledì 16 dicembre 2015
La dolcezza nell'arte
Chi non ha mai sentito parlare del Pan di Spagna?
Ci troviamo nella calda penisola iberica di Josefa de Óbidos, pittrice di origini spagnole ed importante esponente della pittura portoghese della seconda metà del diciassettesimo secolo.
La pittrice, famosa soprattutto per i soggetti a tema sacro, si è cimentata con successo in numerose nature morte: ecco dunque Natura morta con torte, un olio su tela del 1660 che ci proietta direttamente nel mondo delle merende portoghesi.
Torte alte e soffici – si parla per l’appunto del Pan di Spagna, ma non solo – fanno compagnia a dolci di pinoli, rotoli al cioccolato e, sullo sfondo, a quelli che parrebbero essere giganteschi biscotti secchi.
L’imponente massa di dolci viene messa ancora più in risalto dal contrasto tra la luminosità delle torte e l’oscurità dello sfondo, completamente nero; complessivamente la zuppiera sembra essere posta sotto un riflettore.
La dolcezza in un romanzo
Penso che Jay Gatsby, protagonista de Il grande Gatsby, romanzo di Francis Scott Fitzgerald del 1925, sia un personaggio di una dolcezza incredibile.
Mi fanno tenerezza l'imbarazzo, l'euforia e la timidezza che emergono durante il suo primo incontro con Daisy dopo cinque anni di lontananza.
Mi fanno tenerezza il suo amore sfrenato, la sua pazienza, la sua determinazione, le sue aspirazioni e tutti i progetti fatti pur di conquistare nuovamente l'amata.
<<As I watched him he adjusted himself a little, visibly. His hand took hold of hers and as she said something low in his ear he turned toward her with a rush of emotion. I think that voice held him most with its fluctuating, feverishwarmth because it couldn’t be over-dreamed—that voice was a deathless song.>>
Consiglio, oltre alla lettura del libro, anche la visione dell'omonimo film del 2013 diretto da Baz Luhrmann.
Ecco la scena che descrive l'incontro tra Gatsby e Daisy:
Mi fanno tenerezza l'imbarazzo, l'euforia e la timidezza che emergono durante il suo primo incontro con Daisy dopo cinque anni di lontananza.
Mi fanno tenerezza il suo amore sfrenato, la sua pazienza, la sua determinazione, le sue aspirazioni e tutti i progetti fatti pur di conquistare nuovamente l'amata.
<<As I watched him he adjusted himself a little, visibly. His hand took hold of hers and as she said something low in his ear he turned toward her with a rush of emotion. I think that voice held him most with its fluctuating, feverishwarmth because it couldn’t be over-dreamed—that voice was a deathless song.>>
Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby, Feltrinelli, traduzione a cura di Franca Cavagnoli, 2013, p.143 |
Ecco la scena che descrive l'incontro tra Gatsby e Daisy:
La dolcezza in una canzone
Una canzone che a parer mio esprime dolcezza non solo attraverso le parole ma anche con la melodia è I don't want to miss a thing (1998) degli Aerosmith:
martedì 15 dicembre 2015
La dolcezza al cinema
La fabbrica di cioccolato è un film del 2005 diretto da Tim Burton, tratto dall'omonimo romanzo di Roald Dahl.
Ecco la trama e il trailer in italiano.
« Alla fine, Charlie Bucket aveva ottenuto una fabbrica di cioccolato. Ma Willy Wonka aveva ottenuto una cosa anche migliore: una famiglia. E una cosa era assolutamente certa: la vita non era mai stata più dolce. >>
Ecco la trama e il trailer in italiano.
martedì 1 dicembre 2015
La declinazione di dolcezza
Biologia: ecco alcune ricette di dolci e dessert preparati con ingredienti selezionati tra quanto di meglio offre il panorama dell’agricoltura biologica italiana
Astronomia: poca dolcezza in una supernova
Matematica:
Fisica: la fisica del miele
Chimica: il saccarosio
Astronomia: poca dolcezza in una supernova
Matematica:
WolframAlpha |
Fisica: la fisica del miele
Chimica: il saccarosio
Fisiologia: uno dei gusti fondamentali: il dolce
Medicina: quando il miele medica
Veterinaria: biscotti per cani fai-da-te, ecco le ricette
Antropologia: I dolci e le feste: la cultura del dolce in Sardegna tra tradizione e innovazione, un libro di Susanna Paulis frutto di un accurato lavoro di ricerca che ha il merito di contribuire a colmare una lacuna negli studi antropologici dedicati all’alimentazione
Meteorologia: un clima è dolce quando mite e temperato
Economia: nonostante la crisi gli italiani non rinunciano ai dolci, ma anzi le vendite aumentano! Ecco un articolo a riguardo
Geologia: il termine acqua dolce indica genericamente ogni tipo di corso d'acqua interno, derivato più o meno direttamente dallo scioglimento dei ghiacciai e/o dall'acqua piovana. La definizione esclude quindi tutte le acque marine e lagunari, definite salate e salmastre, e comprende quindi laghi, stagni, fiumi, torrenti e ruscelli, tutti corsi d'acqua caratterizzati, come vuole il nome, da una salinità relativamente bassa
Anatomia: il sapore dolce viene percepito sulla punta della lingua
Psicologia: con la dolcezza si ottiene di più
Sociologia: Verso la dolcezza di François Bégaudeau, «una cronaca della nostra epoca ora sentimentale, ora politica e sociologica, sorretta dal modo originale che ha Bégaudeau di afferrare la realtà>> (Baptiste Liger, L'Express)
Mineralogia: il talco è un minerale tenerissimo, con una durezza pari a 1 nella scala di Mohs
Linguistica: suoni dolci e suoni duri
Informatica: quando l'informatica si fa dolce
Zoologia: 25 scatti di dolcezza dal mondo animale
Etologia: un video che sta spopolando sul web, immagini di una dolcezza infinita. Un cane che viene sgridato e ascolta, con le orecchie abbassate e il viso dispiaciuto, il rimprovero del padrone e fa di tutto pur di ottenere il perdono, un comportamento che a tutti gli effetti sembra umano...
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giovedì 26 novembre 2015
Torino diventa capitale di dolcezza
Proprio in questi giorni a Torino si svolge CioccolaTò, manifestazione dedicata al cioccolato made in Italy e internazionale, che si tiene nella città sabauda ogni anno dal 2003.
Una dolce notizia giornalistica
<<In Campania, sull'isola di Ischia, il miele è uno degli ingredienti più salubri delle spa e dei centri massaggi: qui, si sa, mare e wellness vanno a braccetto, formando un connubio unico in Italia>>
Ecco l'articolo completo pubblicato in data odierna su "La Stampa".
Ecco l'articolo completo pubblicato in data odierna su "La Stampa".
venerdì 13 novembre 2015
Un brevetto... dolce
Apparecchiatura per la produzione di un assortimento di dolci confezionati, che comprende un pistone di alimentazione e un meccanismo di avvolgimento il quale include il pistone stesso:
Publication number: US3785115 A
Publication type: Grant
Publication date: 15 Jan 1974
Filing date: 25 Mar 1971
Priority date: 24 Nov 1970
Inventors: K. Oberwelland, S. Wiegratz
Maggiori informazioni qui
mercoledì 11 novembre 2015
Un dolce marchio
nome marchio: DOLCE PARADISO
descrizione: LIEVITI ED ALTRI INGREDIENTI ETC.
data deposito: 15/05/1941
data registrazione: 30/08/1941
città: VERONA
città (originale): VERONA
provincia: VERONA
provincia (originale): VR
stato: ITALIA
stato (originale): ITALIA
provincia di presentazione: MILANO
provincia di presentazione (originale): UFFICIO PROV. DELLE CORPORAZIONI MILANO
n.reg. generale: 63826
tipologia di marchio: FABBRICA
sabato 7 novembre 2015
La dolcezza nell'Odissea
De' Lotofàgi, un popolo, a cui cibo
È d'una pianta il florido germoglio.
Entrammo nella terra, acqua attignemmo,
E pasteggiammo appo le navi. Estinti
Della fame i desiri e della sete,
Io due scelgo de' nostri, a cui per terzo
Giungo un araldo, e a investigar li mando,
Quai mortali il paese alberghi e nutra.
Partiro e s'affrontaro a quella gente,
Che, lunge dal voler la vita loro,
Il dolce loto a savorar lor porse.
Chïunque l'esca dilettosa e nuova
Gustato avea, con le novelle indietro
Non bramava tornar: colà bramava
Starsi, e, mangiando del soave loto,
La contrada natìa sbandir dal petto.
È ver ch'io lagrimosi al mar per forza
Li ricondussi, entro i cavati legni
Li cacciai, gli annodai di sotto ai banchi:
E agli altri risalir con gran prestezza
Le negre navi comandai, non forse
Ponesse alcun nel dolce loto il dente,
E la patria cadessegli dal core.
Ulisse, dopo nove giorni di tempesta, approda al paese dei Lotofagi, i quali fanno cordiali accoglienze ai messi inviati da Ulisse e offrono loro il dolce frutto del loto, unico loro alimento con la caratteristica di far perdere la memoria e desiderio di non partirsi più di là. Ulisse deve a forza trascinare sulla nave i compagni e prendere subito il largo per evitare che tutto l'equipaggio, cibandosi di loto, dimentichi la patria e voglia fermarsi in quella terra.
giovedì 5 novembre 2015
Zio Paperone e il dolce problema
Rivista: "Topolino"
Scrittore: Bruno Concina
Disegno: Giorgio Cavazzano
Data di prima pubblicazione: 15/09/1985
mercoledì 4 novembre 2015
I Ronfi e il legno dolce
I Ronfi sono i protagonisti di un fumetto creato dall'artista e fumettista Adriano Carnevali, apparsi sulla rivista "Corriere dei Piccoli" dagli anni '80 fino al '94. Dal 2008 in poi, la stessa specie è stata protagonista di fumetti pubblicati su un'altra rivista per ragazzi italiana: "Giocolandia".
Il legno dolce è il cibo preferito dai Ronfi. Non si tratta di banali bastoncini di radici di liquirizia come taluni poco esperti in materia sono portati a ritenere e come le prime avventure dei Ronfi potevano far supporre, bensì di una sostanza solo apparentemente "naturale".
Sono in realtà frutto di un intervento a mezzo tra l'alchimia e l'ingegneria genetica, illustrato in due serie di episodi intitolate rispettivamente La grande avventura del legno dolce e Storia dell’erba ronfa.
Una macchina...dolce
La macchina che prepara lo zucchero filato:
Le macchine moderne per la produzione di zucchero filato utilizzano questo procedimento: la parte centrale della macchina consiste di un contenitore in cui viene messo lo zucchero e addizionato con gli eventuali coloranti e aromi. Una resistenza elettrica riscalda gli ingredienti fondendo lo zucchero. Lo zucchero, fuso in questo modo, sprizza fuori dal corpo centrale attraverso piccolissimi fori; entrando a contatto con l'aria più fredda si solidifica ed assume la caratteristica composizione a filetti che vengono raccolti in un recipiente metallico.
A questo punto basta ruotare uno stecchino lungo il recipiente metallico per raccogliere i piccoli filetti di zucchero, i quali, essendo molto appiccicosi, si attaccheranno tra loro diventando molto simili a batuffoli di ovatta o cotone.
Clicca qui per vedere come funziona la macchina.
Clicca qui per vedere come funziona la macchina.
martedì 3 novembre 2015
domenica 25 ottobre 2015
La torta Sacher
L'invenzione della Sachertorte risale al periodo della Restaurazione (per la precisione al 9 luglio 1832, Vienna), quando alle dipendenze dell'allora Ministro degli esteri austriaco Klemens von Metternich vi era il giovane pasticcere Franz Sacher, il quale amava particolarmente il cioccolato.
La torta consiste in due strati di pasta di cioccolato leggera con al centro un sottile strato di confettura di albicocche o ciliegie, il tutto ricoperto di uno strato di glassa di cioccolato fondente. La gustosità del cioccolato si viene così a fondere con la dolcezza della marmellata.
« Cioè, lei praticamente non ha mai assaggiato la Sachertorte?»
«No.»
«Va be'. Continuiamo così. Facciamoci del male! »
Le mosche e il miele-Esopo
"Povere noi! Per un momento di dolcezza ci tocca morire!"
Per leggere la favola: Le mosche, Esopo
Per ascoltare la favola: Le mosche
Per leggere la favola: Le mosche, Esopo
Franz Karl Achard
Un personaggio che nel corso della sua vita ha in qualche modo avuto a che fare con la dolcezza è Franz Karl Achard (1753-1821).
Achard è stato uno scienziato tedesco multidisciplinare. Sviluppò, tra le altre cose, un procedimento fisico-chimico per ottenere industrialmente lo zucchero dalla bieta.
A lui si deve il primo zuccherificio industriale, sorto a Kunern (Slesia) nel 1801.
Un interessante articolo: Energia e dolcezza, che vita sarebbe senza lo zucchero?
Achard è stato uno scienziato tedesco multidisciplinare. Sviluppò, tra le altre cose, un procedimento fisico-chimico per ottenere industrialmente lo zucchero dalla bieta.
A lui si deve il primo zuccherificio industriale, sorto a Kunern (Slesia) nel 1801.
Un modello del primo zuccherificio industriale |
Un interessante articolo: Energia e dolcezza, che vita sarebbe senza lo zucchero?
sabato 24 ottobre 2015
"Basta poco per crescere insieme"
Molte sono le pubblicità dell'azienda svedese IKEA che fanno leva sui sentimenti degli spettatori grazie alla dolcezza dei bambini protagonisti e alla tenerezza delle loro azioni. Ecco alcuni esempi:
Fai spazio al tuo stile (2015)
Basta poco per vivere insieme il Natale (2013)
Basta poco per crescere insieme (2013):
Fai spazio al tuo stile (2015)
Il dolce stil novo
Il dolce stil novo è una tendenza poetica diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° secolo, così chiamata dalla critica moderna sulla base di versi di Dante (Purgatorio, XXIV, 49-62). Sua materia poetica è l’amore, sia in quanto confessione sentimentale, sia e soprattutto in quanto meditazione sulla sua essenza filosofica e sui suoi effetti psicofisiologici e soprattutto morali.
Iniziatore dello stilnovo e maestro degli stilnovisti, come dice Dante in un altro passo del Purgatorio (XXVI, 97-99), fu Guido Guinizzelli; il breve canone dei componenti del gruppo, oltre lo stesso Dante e il suo «primo amico» Guido Cavalcanti, comprende i loro giovani coetanei e amici Lapo Gianni, Dino Frescobaldi, Gianni Alfani, fiorentini, ai quali si aggiunse più tardi Cino da Pistoia.
Di fatto, la novità stilnovistica della nuova poesia non fu sentimentale ma dottrinale e stilistica.
Quest’ultima consiste nella dolcezza, che nel pensiero di Dante era dolcezza di suono, da ottenere mediante la scelta accurata di vocaboli, la loro semplice collocazione, il ripudio di suoni duri, di forme artificiose e aggrovigliate, cioè il ripudio dello stile di Guittone, che, maestro ammirato della precedente generazione, è il bersaglio degli stilnovisti.
Meno chiaro in che cosa consista propriamente la novità contenutistica. Che la loro poesia tratti un amore diverso dal piacere sensuale, che, in genere, rifugga da ogni rappresentazione realistica, è certo (la poesia sensuale e realistica è cantata anche dagli stilnovisti, ma in zone a parte dei loro canzonieri, aventi modelli e strutture stilistiche loro proprie); ma ciò non basta a distinguerli dai predecessori, i quali avevano cantato amori ugualmente casti, e, ciò che è più importante, avevano anch’essi considerato l’amore come segno di elevatezza spirituale e mezzo di ulteriore elevazione.
Uno dei più chiari esempi dello stile della scuola stilnovista è Tanto gentile e tanto onesta pare, sonetto di Dante contenuto nel XXVI capitolo della Vita Nova.
Iniziatore dello stilnovo e maestro degli stilnovisti, come dice Dante in un altro passo del Purgatorio (XXVI, 97-99), fu Guido Guinizzelli; il breve canone dei componenti del gruppo, oltre lo stesso Dante e il suo «primo amico» Guido Cavalcanti, comprende i loro giovani coetanei e amici Lapo Gianni, Dino Frescobaldi, Gianni Alfani, fiorentini, ai quali si aggiunse più tardi Cino da Pistoia.
Di fatto, la novità stilnovistica della nuova poesia non fu sentimentale ma dottrinale e stilistica.
Quest’ultima consiste nella dolcezza, che nel pensiero di Dante era dolcezza di suono, da ottenere mediante la scelta accurata di vocaboli, la loro semplice collocazione, il ripudio di suoni duri, di forme artificiose e aggrovigliate, cioè il ripudio dello stile di Guittone, che, maestro ammirato della precedente generazione, è il bersaglio degli stilnovisti.
Meno chiaro in che cosa consista propriamente la novità contenutistica. Che la loro poesia tratti un amore diverso dal piacere sensuale, che, in genere, rifugga da ogni rappresentazione realistica, è certo (la poesia sensuale e realistica è cantata anche dagli stilnovisti, ma in zone a parte dei loro canzonieri, aventi modelli e strutture stilistiche loro proprie); ma ciò non basta a distinguerli dai predecessori, i quali avevano cantato amori ugualmente casti, e, ciò che è più importante, avevano anch’essi considerato l’amore come segno di elevatezza spirituale e mezzo di ulteriore elevazione.
Henry Holiday, 1883, L'incontro tra Dante e Beatrice, |
La dolcezza del miele ibleo, una presenza letteraria
Da 2500 anni (cioè da Eschilo al Novecento) nella letteratura si parla d’Ibla, delle città siciliane così chiamate, della loro ubicazione, di fatti militari e amministrativi attinenti ad esse. Fertilità e bellezza del paesaggio, fiori, miele, api e cera, buoi, greggi, pastori, poesia e confronti con Atene e l’Attica sono motivi ricorrenti, fino a costituire un topos, un luogo comune. Gli scrittori parlano d’Ibla magari senza mai esservi stati e s’ispirano a questo luogo per similitudini o fantasie e nostalgie bucoliche. Ma c’è anche chi ne parla a fini storici, geografici, naturalistici.
Nella letteratura greca:
“Fra il miele primeggia quello attico, e di questo quello detto imettio; poi quello delle isole Cìcladi e quello della Sicilia, detto ibleo... È eccellentissimo, dolcissimo, pungente, profumatissimo, biondo, non fluido ma viscoso, e vigoroso.”
Dioscoride Pedanio, De materia medica
Dioscoride descrisse le proprietà di ben 600 erbe medicinali e il suo trattato Sulle medicine fu molto diffuso e tenuto in considerazione per tutto il Medioevo.
Nella letteratura latina:
“Dov’è più quella tua bocca così arguta nei tuoi graziosi risentimenti, quei baci di quando abbracciavi, che avevano il profumo di primavera, quelle lacrimucce miste al riso e quella voce che, quando parlavi, aveva in sé tutta la dolcezza del miele ibleo?”
Publio Papinio Stazio, Silvae
“Volevo cantare in delicati versi il nome nato con le viole e le rose, con cui si nomina la parte migliore dell’anno, che sa d’Ibla e di fiori attici, che olezza di nidi di superbo volatile; nome più dolce del nettare divino, [...] nome nobile, molle, delicato: ma tu, sillaba, ostinatamente ti ribelli.”
Marco Valerio Marziale, Epigrammi
Marziale dichiara che il nome Primavera, “nome nato con le viole e le rose, con cui si nomina la parte migliore dell’anno”, sa d’Ibla: erano tanto associati i due nomi che per lui Primavera voleva dire in primo luogo bellezza (paesaggio), profumo (fiori) e dolcezza (miele) d’Ibla e grande festa primaverile della Venere Iblese.
Per approfondimenti clicca qui.
Nella letteratura greca:
“Fra il miele primeggia quello attico, e di questo quello detto imettio; poi quello delle isole Cìcladi e quello della Sicilia, detto ibleo... È eccellentissimo, dolcissimo, pungente, profumatissimo, biondo, non fluido ma viscoso, e vigoroso.”
Dioscoride Pedanio, De materia medica
Dioscoride descrisse le proprietà di ben 600 erbe medicinali e il suo trattato Sulle medicine fu molto diffuso e tenuto in considerazione per tutto il Medioevo.
Nella letteratura latina:
“Dov’è più quella tua bocca così arguta nei tuoi graziosi risentimenti, quei baci di quando abbracciavi, che avevano il profumo di primavera, quelle lacrimucce miste al riso e quella voce che, quando parlavi, aveva in sé tutta la dolcezza del miele ibleo?”
Publio Papinio Stazio, Silvae
“Volevo cantare in delicati versi il nome nato con le viole e le rose, con cui si nomina la parte migliore dell’anno, che sa d’Ibla e di fiori attici, che olezza di nidi di superbo volatile; nome più dolce del nettare divino, [...] nome nobile, molle, delicato: ma tu, sillaba, ostinatamente ti ribelli.”
Marco Valerio Marziale, Epigrammi
Marziale dichiara che il nome Primavera, “nome nato con le viole e le rose, con cui si nomina la parte migliore dell’anno”, sa d’Ibla: erano tanto associati i due nomi che per lui Primavera voleva dire in primo luogo bellezza (paesaggio), profumo (fiori) e dolcezza (miele) d’Ibla e grande festa primaverile della Venere Iblese.
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